Dopo aver appreso che la sua opera principale era stata inclusa nell’Indice dei libri proibiti, lo storico Ferdinand Gregorovius esclamò: «La mia opera è compiuta e si sta diffondendo nel mondo: adesso il Papa le fa pubblicità». Non tutti però reagivano alla messa all’indice dei propri libri con la stessa disinvoltura, anche perché, se è vero che ciò che è vietato suscita sempre interesse, l’inclusione di un testo nella temuta «lista nera» della Congregazione dell’Indice poteva portare alla scomunica, mettere in pericolo la salvezza eterna dell’anima dell’autore oppure comprometterne la carriera accademica. L’Indice dei libri proibiti, istituito nel 1559 e abolito solo nel 1965, ha rappresentato lo strumento con cui il Vaticano ha combattuto sia a difesa della propria ortodossia sia contro possibili ingerenze da parte della cultura laica. Nel 1998 è stato finalmente consentito agli studiosi l’accesso agli archivi della Congregazione: Hubert Wolf è il primo storico che ricostruisce in concreto l’iter dei processi, dalla denuncia alle meticolose discussioni che precedevano la sentenza conclusiva. Oltre che sulle procedure adottate dalla Congregazione, Wolf getta luce su quello che potremmo chiamare il Contro-Indice, cioè l’elenco dei titoli presi in esame ma poi «assolti». È il caso de La capanna dello zio Tom, di cui mai si era saputo finora che fosse stato oggetto di un processo. Era infatti proibito rendere pubbliche le assoluzioni. Scegliendo di diradare il mistero che avvolge queste antiche carte con una suspence da libro giallo, Wolf ricostruisce nove casi esemplari che dalla letteratura alla storia, dalla teologia alle buone maniere illuminano il rapporto della Chiesa cattolica con la cultura moderna e il suo principale veicolo, il libro.
Hubert Wolf (1959) è professore di Storia della Chiesa all'Università di Münster. Per le sue ricerche sulla Congregazione dell'Indice ha ricevuto in Germania importanti premi, tra cui il Communicator-Preis 2004.
Storia dell'Indice Il Vaticano e i libri proibiti
Traduzione dal tedesco di Stefano Bacin
Collana: Saggi. Storia e scienze sociali
2006, pp. VI-280
ISBN: 9788860360731